“Senza musica la vita sarebbe un errore.”
Friedrich Nietzsche

Avishai Cohen con la BANDA IROKO al Pomigliano Jazz Festival
Sul palco appare il basso al centro e si comprende subito che non è lì solo per motivi estetici. Descrive chi è la mente, il protagonista di questo progetto musicale.
Sin dalle prime note si riconosce immediatamente il contrabbasso di Avishai Cohen, la sua personalità intatta ovunque e con chiunque suoni.
Le sue sonorità sono mediorientaleggianti, hanno un’impostazione di studi classici, europei che guardano verso oriente.
Sono malinconiche, trascinanti, passionali, spirituali come una sceneggiatura di Cechov, un brano di Prokofiev, con suoni ripetitivi, ricchi di controtempi, fantasiosi, imprevedibili, instancabili.

Sono arrivati vestiti di bianco, il bianco che ispira libertà, l’energia dei loro vocalizzi, la professionalità del loro strepitoso spettacolo:
I Manhattan Transfer, in questi giorni compiono 50 anni di carriera.
Li ha sempre connotati questo stile che potremmo definire “americano”, l’applicare alle forme moderne dell’arte il massimo della tecnicalità che supera il virtuosismo, senza mostrarlo.
Dal vivo abbiamo potuto assistere al loro jazz aperto a tutte le influenze, a qualsiasi evenienza sperimentale musicale: dal jazz New Orleans, alla musica sudamericana, fino a reinterpretare una versione rap di un brano jazz.

” Band of Gypsys “ di Jimy Hendrix
L’album Band of Gypsys fu l’ultimo pubblicato in vita da Jimi Hendrix, realizzato con un nuovo trio : Jimi Hendrix, Billy Cox al basso e Buddy Miles alla batteria, con lo stesso nome dell’album. Fu l’unica raccolta dal vivo, da lui stesso voluta ed assemblata. Ad oggi ritenuto uno dei più importanti live della musica rock.

“Águas de Março” di Tom JOBIM
La canzone “Águas de Março” è stata composta interamente nel marzo 1972 da Antônio Carlos Brasileiro de Almeida Jobim, detto Tom, come faceva affettuosamente la madre. Uno dei padri della bossa nova.
Questa canzone nel 2001, in un sondaggio condotto dal quotidiano Folha de S.Paulo con 214 giornalisti, musicisti e altri artisti brasiliani fu nominata la migliore canzone brasiliana di tutti i tempi.

” La vita è ciò che ti accade mentre hai altri programmi ”
A proposito di “A day in the life” dei Beatles
*tratto dal libro ” Musica tra le righe“
Il titolo è: A day in the life, un giorno nella vita. Nella versione dell’album la canzone inizia con lo scroscio finale di un applauso, offrendo così una sensazione sospesa. Come quando a fine di uno spettacolo i pensieri si raccolgono estraniati tra il senso della vita ed il suo racconto, tra ciò che vedevamo prima dello spettacolo e come ci appare diversa ogni cosa per qualche istante dopo. Figuranti anche noi nella vita. Un momento felice di verità, per certi versi dolce.
Così che per qualche istante ci ritroviamo nel cuore della vita.
Daniele Silvestri, Argentovivo: dentro il significato del testo

Daniele Silvestri, Argentovivo: dentro il significato del testo
Il nuovo video di Silvestri è in bianco e nero, con un ritmo di batteria incalzante e molta elettronica.
Un ragazzo non riesce a salire su un pullman, ci prova, mostrando la sua energia, la sua corsa, pur di salire, impaurito di perdere l’ occasione di accoglienza, di futuro.
Sopra, il mondo ordinato ed adulto, che in verità mostra uomini e donne pallidi e silenziosi nei loro segni di frustrazione, la forma in cui quella stessa energia iniziale e vitale si è adattata.

Zooropa, un tour psichedelico nel Vecchio Continente
La canzone Zooropa è un viaggio psichedelico attraverso l’ Europa. Un inno all’Europa, una fotografia antropologica dei primi anni ’90, che però resiste ancora
Gli U2 sono stato il gruppo con maggiore senso di responsabilità politica. Hanno affrontato sin dall’inizio della loro carriera il tema della questione nord irlandese , passando per la figura di Nelson Mandela, per la condizione immigratoria. Questa canzone dedicata all’ Europa fu scritta dagli U2 durante il tour ZooTV fatto per la promozione dell’album Achthung Baby, a sua volta scritto e composto a Berlino.

BONITO di JARABE DE PALO (Versione 50 Palos con Jovanotti )
*tratto dal libro ” Musica tra le righe“
C’è una verità, una saggezza nell’allegria.
La gioia e la leggerezza come stato d’animo libero da ogni condizione esterna. La versione di Bonito cantata da Jarabe de Palo e Jovanotti mostra la Poetica che li accomuna. La gioia, interpretazione della vita, fondata sulla Bellezza della vita in quanto tale. Un valore indiscutibile che ci ricorda di essere circondati dal Bello sempre.
Contrariamente all’immagine di una malinconica “sapientia”, è forse la gioia che permette una risposta più intelligente e connessa al senso della vita stessa.
C’è una verità, una saggezza nell’allegria.
La gioia e la leggerezza come stato d’animo libero da ogni condizione esterna. La versione di Bonito cantata da Jarabe de Palo e Jovanotti mostra la Poetica che li accomuna. La gioia, interpretazione della vita, fondata sulla Bellezza della vita in quanto tale. Un valore indiscutibile che ci ricorda di essere circondati dal Bello sempre.
Contrariamente all’immagine di una malinconica “sapientia”, è forse la gioia che permette una risposta più intelligente e connessa al senso della vita stessa.
In ogni movimento artistico c’è sempre un’opera simbolo che esprime più chiaramente le caratteristiche innovative, le sue origini, il suo punto centrale o dal punto di vista dell’innovazione il più estremo. Non sempre è la più famosa, ma quella che mantiene viva l’idea originaria.
Nel caso dei Police c’è un brano che può esprimere la loro idea musicale è “Bring on the night”. Si sente la loro spinta innovativa, la giusta contaminazione del reggae, del rock punk.
Tra la fine del 1600 e la metà del 1700 tre grandi musicisti, con diverse fortune in vita, furono dapprima dimenticati e poi riscoperti uno o due secoli dopo.
Parliamo di musicisti del calibro di Johann Sebastian Bach, Antonio Vivaldi e Domenico Scarlatti. Massimi esponenti della musica barocca.
Bruno Martino amava scrivere le musiche ispirandosi a testi già scritti. Questo del suo grande classico “E la chiamano estate” fu scritto da Laura Zanin e da un Franco Califano ancora sconosciuto. Si narra che il testo fosse stato addirittura cestinato dalla casa editrice ma che lo stesso pianista e cantante lo riscoprì e lo scelse. La canzone narra la malinconia di un amore finito ma soprattutto la discrasia tra la bellezza dell’estate e la sofferenza per questa lontananza, per il vuoto lasciato. Un binomio antico : Estate e vuoto, appunto come la vacanza.

La Traviata di Verdi, quintessenza della drammaturgia italica. Un manifesto estetico
*tratto dal libro ” Musica tra le righe“
“Libiam né lieti calici che la bellezza infiora, e la fuggevol ora s’inebri a voluttà. Libiam né dolci fremiti che suscita l’amore, poiché quell’occhio al core onnipotente va.”
Chi non conosce questo celebre motivo, la sua cadenza? Questo walzer lascia, dopo l’ascolto, un ricordo particolare, qualcosa di incompleto. Un equilibrio tra fragore e tristezza.
Muti, il più grande direttore di Verdi, rinnovando e ripulendo l’interpretazione dell’Opera con la massima fedeltà al testo ed alle note, ha definito questo walzer iniziale di festa : un “walzer di morte”. Violetta e’ già malata.

La dolcezza dell’amore nei testi di Fred Bongusto
L’amore cantato da Fred Bongusto era sognato, forse irreale, perfetto nella sua descrizione seppur leggera, ma non semplicistica.
Il suo lirismo era catartico, privo di “machismo”, di autorefenzialità, di pessimismo, di ossessione, che invece è presente nei testi più moderni, in cui la sofferenza d’amore ed il senso di possesso creano distorsione ed alimentano una sottile vena di violenza.
Già il titolo Sad Eyes ci introduce in un sentimento intimo, indecifrabile a chi osserva. Il testo è breve, lo stile asciutto, ma calmo e luminoso, tipico di una letteratura americana, che ricorda una certa cinematografia. La musica è calma e calda, una base dolcemente epica e virile alla Springsteen, accompagnato da un arpeggio delicato. La voce, seppur decisa, interpreta una condizione sospesa, in bilico ma che tocca nel profondo.
Lo stile letterario è allora americano, la musica è cantata in modo americano, la voce un po’ trascinata e sussurrante.

Lucio Dalla, Disperato Erotico Stomp: analisi e significato del testo
*tratto dal libro ” Musica tra le righe“
Perché questo titolo? Perché l’erotismo affonda le radici nella nostra immaginazione e nel nostro divenire, che è sempre “disperato”. La chiave di tutto è “stomp”: l’ironia, la coscienza, la risata che indulge alla compassione.
L’arte di Lucio Dalla si tuffa nel nostro inconscio, riemergendone, come un subacqueo, vittorioso e sorridente.
Il brano – un capolavoro di lirica moderna – pare sia autobiografico: davvero il cantante aveva avuto una breve relazione con una filosofa che lo lasciò per andare a vivere con un’altra donna. Il ritmo è vagamente jazz, la sua passione.
*Questo articolo è stato scelto da wikipedia come fonte per la descrizione del brano
C’ è un brano di Pino Daniele che descrive una cifra di Napoli poco raccontata. La sua immagine, seppur vera, solare, folkloristica, per certi versi esuberante, ha però un suo contrappeso, una parte intima, silenziosa, poco raccontata, se non in poche poesie, oppure in qualche opera di Eduardo.
Già dal titolo “Quanno Chiove” inizia con una immagine diversa di Napoli. La pioggia, quel momento di pausa, di riflessione, di intimità, di solitudine.

Talk Talk, It’s My Life: dentro al significato del testo
“It’s my life it never ends.”
E’ la mia vita ed è infinita.
E’ il mantra della canzone. Il grido nel ritornello che sa di disperazione, senso di libertà e di ricchezza.
La canzone parte con un ritmo incalzante, in un monologo, un dialogo tra sé e l’amore per la sua donna.
Si domanda sul coinvolgimento che c’è da parte di entrambi, si sofferma sulla paura di perdere parte di sé, messa in gioco da questo amore che l’ha reso cieco.
“Mi dia un pacchetto di Camel senza filtro e una minerva
E una cronaca alla radio dice che una punta attacca
Verticalizzando l’area di rigore”
Affianco ad un gesto quotidiano, minimale ed istantaneo, scorre la storia di un pomeriggio.
Le frasi del brano sembrano sconnesse, ma ad ascoltarle bene non lo sono affatto. Ognuna ha un senso e sono legate da un’associazione logica ed emozionale, in cui i ricordi personali si associano alla contemporaneità ed alle epoche passate.
Il titolo potrebbe essere tradotto in “fai qualcosa di folle”, “ una passeggiata sul lato selvaggio”.
Del suo brano, che fu il suo primo grande successo, Lou Reed disse
“Ho sempre pensato che sarebbe stato divertente far conoscere alla gente personaggi che forse non avevano mai incontrato prima, o che non avrebbero voluto incontrare.”
La canzone descrive vite di persone realmente conosciute dal cantautore al The Factory, lo studio newyorkese di Andy Warhol,

SMORZ E’ LLIGHT di Renzo Arbore, una felice sintesi della cultura partenopea
*tratto dal libro ” Musica tra le righe“
C’è un brano che rappresenta lo stile del più grande incursore ed innovatore della radio e della televisione italiana: Renzo Arbore, considerato da tutti il primo disc jokey italiano.
Dopo la laurea in giurisprudenza, che gli offrì la possibilità di conoscere Napoli e rimanerne ammaliato, vinse un concorso in Rai e diventò “Maestro programmatore di musica leggera”.
Erano tempi in cui la RAI era caposaldo della cultura italiana. Come ha raccontato Vaime, al concorso a cui partecipò, si trovò nella commissione esaminatrice: Ungaretti, Moravia, Pasolini e Patroni Griffi. Altri tempi.